Dalle selezioni infinite, come quella di Agsm che durò quasi un anno per poi terminare con la promozione della facente funzioni, a quella “lampo”, attuale, di Amt, che per trovare il nuovo direttore generale si è data appena 15 giorni dal 3 maggio (data di protocollo dell’avviso di selezione) alle ore 13 del giorno 20 maggio, termine tassativo entro cui dovranno pervenire le candidature. “Non verranno prese in considerazione le domande pervenute oltre il suddetto termine” ammonisce il bando.
Il tempo sembra poco anche in considerazione della lentezza con cui girano gli ingranaggi aziendali su pratiche, a parole, dette importantissime, come il filobus ma che sono al palo da anni. 


Difficile esprimersi sui 18 criteri di valutazione posti dall’azienda (8 quelli professionali e ben 10 i requisiti preferenziali) senza prima conoscere gli indirizzi che il Comune di Verona ha dato all’azienda. Ad eccezione della partita del filobus, ad Amt rimangono funzioni residuali quali la gestione della sosta a pagamento e dei permessi Ztl. Si tratta di una delle tante aziende comunali in fase di transizione ma questa amministrazione non è in grado di disegnare un futuro di certezza.
Il suggerimento è che l’azienda si prenda il suo tempo e pubblicizzi bene l’avviso in maniera che la notizia non circoli sempre tra i soliti noti.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia

Categorie: Inchieste

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