Prima di auto-nominarsi presidente a 20 mila euro all’anno della Parcheggio Ponte Aleardi Srl (febbraio 2021), Barini già nel corso 2019 si era fatto mettere alla presidenza di un’altra società della galassia Amt-Atv, chiamata “La Linea 80 Scarl”, che ad oggi risulta inattiva, per un compenso di altri 20 mila euro lordi all’anno.
Barini percepisce dunque 40 mila euro all’anno lordi per tenere in piedi società che oggi risultano del tutto improduttive.

La Linea 80 è infatti una società veicolo con partecipazione anche privata pensata e voluta assieme ai soci milanesi di Atv, le Ferrovie Nord, per espandersi nel Veneto Orientale. E’ partecipata da Atv, come noto controllata al 50% da Amt di cui Barini è stato presidente fino a marzo, e da Linea Spa, acquista nel 2017 dai lombardi di Fnm. Nel 2017 la società ha sostenuto l’aumento di capitale di Atvo, azienda dei trasporti di San Donà di Piave di cui è socia.

La Linea 80 Scarl è rimasta attiva fino al 2019 e poi, forse a causa della crisi, più niente. Intanto però il consiglio di amministrazione, in cui ritroviamo anche il presidente Atv Massimo Bettarello, continua ad incassare gli emolumenti. L’ultimo bilancio vede entrate per 140 mila euro e uscite per 137 mila euro, dei quali 134 mila riguardano non meglio specificati “servizi”.

Questa situazione richiede un intervento immediato. Tenere aperte società prive di dipendenti e prive di un piano industriale soltanto per distribuire i compensi agli amministratori è uno spreco di soldi che deve finire. Sboarina aveva giurato che lo avrebbe fermato invece lascia che i suoi fedelissimi ne approfittino. La Ponte Aleardi è una società che va chiusa perché non rispetta i criteri della Legge Madia sulle aziende pubbliche. Linea 80, avendo una partecipazione in Atvo, può essere tranquillamente gestita mediante un amministratore unico.

I consiglieri comunali
Federico Benini, Partito Democratico
Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune

Categorie: Inchieste

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