L’aggressione accaduta ieri alla stazione di Villafranca ai danni di un utente della linea Verona-Mantova, intervenuto a sostegno della capotreno alle prese con due persone che si rifiutavano di esibire il biglietto, deve riaccendere i riflettori sulla condizione di treni e stazioni ferroviarie, diventati ricettacolo di marginalità sempre più violenta. 


Episodi simili non devono più essere tollerati. Con le buone o con le cattive bisogna estirpare dall’immaginario comune l’idea che il mondo del trasporto pubblico sia una sorta di zona franca dove non esiste il rispetto per chi viaggia e per chi lavora e dove tutto è permesso.
Attendiamo quindi di sapere quali iniziative hanno in programma i parlamentari leghisti che fino a qualche anno fa manifestavano sui binari di Porta Nuova contro gli immigrati che non pagano il biglietto. Dove sono coloro che ora siedono al Ministero degli Interni? Che cosa stanno facendo per proteggere i lavoratori dei trasporti e degli altri servizi di pubblica utilità quotidianamente esposti a minacce e violenze? Che cosa aspetto a mantenere le promesse di rimpolpare gli organici ridotti all’osso? A quando il potenziamento della sorveglianza nelle stazioni ferroviarie, dei bus, e nei pronto soccorso?
La Regione Veneto, responsabile dell’appalto dei treni regionali, deve lavorare ad una soluzione che garantisca la sicurezza di lavoratori e utenti dei treni regionali. Prima di continuare a spendere soldi in iniziative estemporanee come i corsi di dialetto faccia in maniera che chi lavora al trasporto pubblico locale abbia la certezza di tornare salvo e sano a casa alla sera.

Federico Benini, capogruppo comunale Pd 
Marco Burato, Direzione Provinciale Pd 
Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd

Categorie: Inchieste

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