Il gesto di Paola Bressan, che si è spostata dal gruppo del Sindaco Sboarina “Battiti per Verona” al gruppo di Forza Italia, non fa altro che infierire sul corpo esanime di un partito, Forza Italia, già svuotato dagli opportunismi dei vari Polato, e prima di lui Giacino, Zelger ecc… che l’hanno usato come autobus quando il partito era in fase ascendente e abbandonato come uno straccio vecchio quando è entrato in fase discendente.

Ha dunque una bella faccia tosta la consigliera Bressan nel sostenere che il suo non è un cambio di casacca opportunistico: in questo modo costringe il gruppo consiliare di Forza Italia a sostenere un Sindaco, Sboarina, che i vertici locali del partito hanno ripudiato apertamente.

Siamo sicuri che Bressan non sarebbe stata tanto sfacciata nel 2012 Bressan quando fu eletta in Seconda Circoscrizione con il Popolo della Libertà ancora a trazione forzista e con Sboarina nel ruolo di rifugiato politico dopo la cacciata da parte di Tosi.

Le regole più elementari del bon ton politico vengo calpestate all’unico scopo di assicurare un assessorato a Bianchini; evitare la formazione di un altro gruppo di opposizione; ripristinare la validità del manuale Cencelli e svicolare dalle critiche della Lega sul rimpasto di giunta.

Lega che si conferma la vera vincitrice anche questo giro, contando il gruppo consiliare più numeroso formato da 7 elementi. Contando anche il Sindaco, Battiti ne presenta appena 6, come Verona Domani, ma Battiti potrebbe svuotarsi ben presto essendo Bacciga e Russo da tempo in partenza verso la Lega (Il Sindaco ha anche ritirato le deleghe a Russo), e Perbellini e Sesso in partenza verso Fratelli d’Italia, a ritrovar Polato. Chi di opportunismo ferisce, di opportunismo rischia di perire, e alla fine con il Sindaco potrebbe rimanere soltanto De Marzi. Forse…

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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