Al termine del solito ciclo di tentennamenti, il Sindaco di Verona Sboarina, trainato da quello di Vicenza Rucco, si è fatto finalmente convinto della necessità di destinare una parte degli utili di Agsm Aim per aiutare famiglie e imprese alle prese con il caro energia.

Si parla di 1,5 milioni di euro, che rappresentano una quota minima rispetto agli oltre 20 milioni di utili Agsm Aim che il Comune di Verona, in qualità di socio, ha chiesto all’azienda di versare nelle proprie casse.

Si può certamente fare di meglio tagliando le spese e riordinando le partecipazioni comunali che attualmente funzionano da poltronificio per politici che i cittadini hanno lasciato in panchina alle elezioni.

Il problema è anche strutturale: da quando gli utili delle aziende, Agsm in primis, sono entrati a far parte in pianta stabile delle poste che compongono il bilancio comunale, non c’è più spazio per interventi sul sociale e si è ridotta anche la capacità di autofinanziamento delle aziende stesse.

Questo non accadeva fino a quindici anni fa, quando, ad esempio con l’amministrazione Zanotto, gli utili delle aziende venivano lasciati a disposizione delle stesse.

Tra il 2007 e il 2017 le giunte Tosi e Tosi-Sboarina hanno prelevato dalle aziende qualcosa come 120 milioni di euro circa per le finalità del Comune. E ora vengono a dirci che non hanno i soldi per aiutare i propri concittadini in difficoltà.

Questa degenerazione della politica locale ha due effetti: il primo sullo sviluppo delle aziende, la seconda sulla capacità di venire incontro ai cittadini in periodi di crisi come l’attuale.

Sotto questi aspetti Comune di Verona e Agsm hanno molto da imparare da Vicenza. Grazie alla virtuosa gestione delle giunte di centrosinistra il capoluogo berico ha coltivato una spiccata propensione agli interventi in campo sociale sviluppando sinergia tra Aim, servizi sociali comunali e rete del volontariato sul territorio. Inoltre le giunte Variati hanno snellito e semplificato gli organigrammi delle aziende insediando, ove possibile, degli amministratori unici. Nel frattempo Verona distribuiva soldi a pioggia ai venetisti e agli amici degli amici.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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