L’ultima commissione consiliare sul tema della nuova legge sulle cose popolari, convocata su richiesta della consigliera Pd Elisa La Paglia, con audizione del vice presidente di Ater dott. Pesenato, il direttore di Ater ing. Mozzini e l’avvocato Brugnoli in rappresentanza di Agec ha visto tutti i tecnici e i politici intervenuti ammettere unanimemente e senza ombra di dubbio tutte le criticità che come Pd avevamo sollevato fin dal luglio scorso con l’arrivo delle prime lettere di rincaro del canone di affitto.

“I dati sono impietosi – commentano i consiglieri comunali Pd Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani – e fotografano una situazione drammatica su cui la Regione deve intervenire con la massima urgenza per non buttar per strada o abbandonare alla povertà assoluta famiglie in difficoltà”

– Quasi la metà degli utenti di case Ater o Agec con un patrimonio mobiliare inferiore ai 100 mila euro e un reddito Isee al di sotto dei 15 mila euro, da Luglio hanno subito un rincaro del canone di affitto di ben il 30%. In tutta la provincia veronese gli inquilini Ater che rientrano in questi parametri sono ben 1.700 nuclei famigliari su circa 4 mila case.
Se al 20% degli inquilini diminuisce anche solo di 1€, all’80% aumenta e gli aumenti, quando ci sono, sono anche molto consistenti. Per le fasce più deboli (<15.000) gli aumenti di oltre 100 euro e del 100% sono ben il oltre il 10%.

“Vale a dire che quasi la metà degli inquilini Ater, che spaziano dall’anziana con pensione minima alla famiglia con un reddito modesto e magari precario, sono state messi in forte difficoltà da un rincaro ingiusto ed ingiustificato” puntualizzano i consiglieri comunali Pd.

-Tra i problemi emersi e di cui si condivide la necessità di intervenire sono le decadenze per i nuclei di anziani, o con disabili a carico, che si troverebbero ad affrontare un trasloco oltre che un cambio di alloggio, quartiere, medico di base, relazioni sociali in età molto avanzata. Anche questo tema già richiesto nella mozione depositata da tutti i consiglieri comunali Pd del Veneto e a Verona depositata già il 25/07/2019 insieme alla richiesta di commissione.

– Altro dato inquietante: se la Regione non si decide a rivedere i parametri di reddito, nel prossimo futuro ben 357 nuclei famigliari nel solo Comune di Verona, pari ad una percentuale di circa il 16% degli inquilini (isee erp >20.000) di case pubbliche, dovranno lasciare l’alloggio. Il dato veronese è in linea con le percentuali calcolate a livello provinciale e regionale: a Verona e in Veneto, se non si interviene subito partirà una procedura di decadenza del diritto ad occupare un alloggio pubblico per il 16% degli attuali occupanti. Non si tratta di furbetti, ma di persone che superano, anche di poco, la soglia di reddito Isee di 20 mila euro fissata in modo arbitrario dalla Regione. Chiediamo che si alzi la soglia di ingresso e ancor di più quella di uscita.

Durante la commissione è stato candidamente ammesso che la nuova legge regionale sulle case popolari non aveva come obiettivo lo scovare i “furbetti”, è stato un effetto secondario trovare chi ha accumulato grandi patrimoni in banca, restano casi isolati, ma non ha dato nuovi strumenti per il contrasto a chi continua ad evadere e ad eludere i controlli, così come non incide in alcun modo su alcune distorsioni del sistema come, ad esempio, quella che vede famiglie tramandarsi la casa pubbliche di generazione in generazione, dai padri ai figli e ai figli dei figli, come fosse un diritto ereditario acquisito.

“Come gruppo consiliare Pd torniamo a chiedere la sospensione degli effetti di questa legge regionale e di correggerne, con effetto retroattivo, le distorsioni introdotte nel sistema della residenzialità pubblica” conclude La Paglia insieme ai colleghi Benini e Vallani. Si pensi solo che ad oggi le spese sanitarie sono fuori dal sistema Isee Erp e la retta del coniuge in casa di riposo si cumula con il resto del patrimonio.

Purtroppo, nel frattempo la maggioranza del presidente Luca Zaia ha rigettato una prima mozione di sospensione della legge presentata dal gruppo consiliare regionale del Partito Democratico.

“A mezzo dell’assessore – spiega la consigliera regionale Anna Maria Bigon – hanno confermato la volontà di andare avanti perché, a loro dire, la legge avrebbe consentito di smascherare alcuni furbetti. Inoltre molte case sarebbero tenute male. Tutte scuse per non dovere ammettere il clamoroso errore che sta mettendo in difficoltà migliaia di famiglie” continua Bigon. “I furbetti si smascherano con i controlli, attraverso i quali si punisce anche la morosità colpevole. E non serviva una legge per predisporli. Chi tiene male la casa assegnata spesso manifesta problematiche sociali, oltre che economiche che vanno affrontate e non scaricate. L’unico effetto finora di questa legge è di aver aumentato l’affitto a quasi tutti indipendentemente dalla reale condizione sociale degli inquilini”.

“Entro la fine di settembre la giunta dovrebbe riferire in Commissione sui tavoli di verifica attivati dall’assessore Lanzarin per capire quali spazi di intervento ci possano essere a tutela delle categorie da proteggere” aggiunte la consigliera Orietta Salemi.
“Per tenere alta l’attenzione e tornare a chiedere la revisione dei parametri e alcuni vitali aggiustamenti è stato previsto, in accordo con le organizzazioni sindacali e i comitati dei cittadini inquilini, dei presidi con l’obiettivo di indurre la giunta a sedersi ad un tavolo di discussione”.

Nel frattempo i consiglieri comunali Pd stanno raccogliendo le firme degli inquilini Agec e Ater per ribadire in Regione la necessità di sospendere gli effetti della legge. “Solo in Terza, Quarta e Quinta Circoscrizione abbiamo raccolto circa 300 firme – spiega il capogruppo Pd Federico Benini – tutte di persone direttamente interessate, quindi appartenenti ai nuclei famigliari assegnatari di alloggi Ater o Agec. Altrettante durante la Festa de L’Unità di Quinzano già ad Agosto. La Regione deve intervenire facendo marcia indietro, ma anche Agec deve darsi una mossa, creando quei tavoli di lavoro realizzati da Ater con il compito di valutare, caso per caso, la gravità della situazione”.

I consiglieri comunali
Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani

Le consigliere regionali
Orietta Salemi, Anna Maria Bigon

Categorie: Inchieste

Lascia un commento