Le analisi degli esperti confermerebbero che l’unica vera anomalia ed eccezionalità del drammatico nubifragio che domenica si è abbattuto sulla città, sarebbe data dalla forza del vento che ha soffiato a circa 100 km/h. Per quanto riguarda invece la quantità di precipitazioni e la struttura della cella temporalesca, esse appartengono a condizioni consuete e note, dunque assolutamente replicabili.
Pertanto, al netto di qualche uscita infelice preveniente dall’esterno, in città non ci sono sciacalli o agnelli, ci sono solo amministratori che hanno a cuore il bene di Verona e dei veronesi e che chiedono che si metta mano a criticità arcinote che riguardano i sistemi di smaltimento delle acque meteoriche nei quartieri e la cura e lo sviluppo del verde pubblico.
La situazione ha messo a repentaglio la vita di molte persone che hanno rischiato di rimanere sepolte nel ghiaccio o schiacciate dagli alberi, e il bilancio sarebbe stato sicuramente tragico se fosse accaduto in giorno feriale.
Anche questa amministrazione ha passato anni nell’immobilismo, spesso ispirata da convinnzioni antiscientifiche che negavano e continuano a negare i cambiamenti climatici. Su queste idee negazioniste, alcuni consiglieri comunali hanno addirittura organizzato dei convegni pubblici.
Chiediamo la convocazione urgente di una commissione consiliare nella quale audire i vertici di Acque Veronesi. Occorre che nuovi interventi di adeguamento delle fognature partano al più presto in tutti i quartieri soggetti ad allagamenti. Serve inoltre un approfondimento sulle condizioni di cura e preservazione del patrimonio arboreo della città, ridotto in condizioni pietose tanto da rappresentare un pericolo in parchi e giardini pubblici ma anche lungo i marciapiedi.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

Lascia un commento