Il numero unico per la segnalazione delle buche non funziona, i cittadini che l’hanno provato riferiscono di aver ricevuto per risposta il classico “Le faremo sapere”.

Il Piano straordinario per il ripristino delle strade è solo un effetto ottico: se ci sono relativamente tanti soldi a disposizione è soltanto perché negli  ultimi tre anni il Comune non è riuscito a fare i lavori previsti, ma nel frattempo la condizione delle strade è peggiorata ulteriormente.

Con la scomparsa della figura del cantoniere, o stradino, il Comune è inabile ad intervenire anche sulla manutenzione minuta, ragion per cui le buche nelle strade, pericolose per bici e veicoli a due ruote, restano tali finché non diventano vere e proprie voragini. O finché Agms e Acque Veronesi non fanno il piacere di chiuderle.

Questa è la situazione delle strade veronesi. Dopo tre anni di cura Sboarina-Padovani non è cambiato assolutamente nulla. Un suggerimento: se Padovani vuole sapere dove sono le buche e quali sono le strade più dissestate, non serve che istituisca il numero telefonico unico per la segnalazione delle buche, basta che chieda alle Circoscrizioni che sono le uniche ad avere dettagliatamente il polso della situazione sul territorio.

Per tutte queste ragioni, in vista della discussione di bilancio, avevamo preparato un emendamento teso a rinforzare i fondi da spendere in manutenzioni di strade e marciapiedi. Inoltre avevamo preparato un ordine del giorno rivolto a fissare un principio semplicissimo: quando vengono ripartiti i fondi tra le varie diramazioni del Comune, prima si assegnino adeguate risorse alle Circoscrizioni, e solo in ultima istanza si utilizzi ciò che resta per rimpinguare l’assessorato al Decentramento, la cui azione, rispetto al problema della manutenzione delle strade, è risultata fallimentare.

Federico Benini, capogruppo Pd

Categorie: Inchieste

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