A dispetto di tutti i rischi insiti nell’operazione Ascopiave, pare che né la nostra multiutility né i servizi che svolge per il territorio veronese abbiano mai corso alcun pericolo, in quanto l’offerta della cordata lombardo-veneta a cui questa amministrazione ci ha agganciato non sarebbe neanche stata presa in considerazione.
Se da una parte quest’ultimo flop non ci disperare, dall’altra restiamo molto preoccupati per la situazione di stallo in cui versa il gruppo Agsm, che da più di un decennio riceve dal mercato solo due di picche. L’unica intesa finora praticabile, quella con Aim Vicenza, viene tenuta incomprensibilmente nel limbo da parte dei due Sindaci.
Come ripartire, allora? Prima di tutto chiediamo che l’amministrazione la smetta con i giochetti politici sulla pelle delle aziende della città. Concluda il processo di fusione con Vicenza. In secondo luogo chiediamo che Agsm renda finalmente disponibili i verbali con i pareri dei dirigenti sull’operazione Ascopiave appena sfumata e, terzo, che si predisponga un strategia condivisa che punti a sviluppare Agsm attraverso una politica di alleanze necessariamente larga ma territorialmente coerenti facendo salvi i servizi che il gruppo svolge per la città, a partire dalla raccolta dei rifiuti e la cura del verde. Particolare significativo, di tutte le asfaltature promesse da due anni a questa parte da questa amministrazione comunale ai quartieri, ad oggi è stato fatto poco o nulla. Gli unici interventi visti dai cittadini sono stati quelli realizzati dalle aziende partecipate, Agsm in testa, quando operano ai sottoservizi.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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