Non conosciamo le intenzioni del Sindaco di Vicenza Rucco, sappiamo però che Aim, a differenza di Agsm, sotto la precedente amministrazione Variati era stata interessata da un profondo processo di razionalizzazione che ne aveva snellito la struttura eliminando, per esempio, tutti i consigli di amministrazione inutili sostituiti con amministratori unici.
La stessa misura era prevista anche dal programma elettorale di Sboarina e Croce ma non è mai stata applicata. Anzi, Agsm ha continuato sulla strada contraria, facendo di tutto per mantenere in vita una serie di società appartenenti al gruppo in contrasto con la legge Madia per la razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche. Le poltrone sono anzi aumentate in Serit mentre nei collegi sindacali è stato applicato il metodo tosiano di riservare tutti i posti ai nominati della maggioranza senza spazi per il controllo da parte delle minoranze.

Non da ultimo la situazione industriale del gruppo è peggiorata rispetto un anno e mezzo fa, si vedano per esempio le condizioni di Amia.
Non stupisce pertanto che da parte di Vicenza permangano dubbi sulla documentazione presentata. Chiediamo dunque chiarimenti. E’ noto che sponsorizzazioni e struttura operativa di Agsm sono oggetto di critiche fin dall’inizio del processo di fusione. Forse non sono bastate né le rassicurazioni del presidente Croce sull’abbattimento delle spese né le garanzie offerte dal Sindaco Sboarina?
La fusione sarebbe utile per Verona. Va continuato il dialogo con tutte le altre città limitrofe, ma dubitiamo della buona gestione di Croce. Temiamo inoltre che anche Vicenza abbia capito che questo Sindaco non ha nessuna voce in capitolo sulle aziende partecipate ridotte ormai a feudi politici.
Il 5 febbraio si terrà la commissione consiliare per l’esame del piano industriale di Agsm da cui emergeranno le reali intenzioni dell’amministrazione comunale veronese.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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