Mi stavo sforzando di comprendere il senso dell’impegno politico del vicesindaco di Verona Lorenzo Fontana, al di là della sua passione per il cumulo delle cariche (vicesindaco, europarlamentare, deputato, probabile ministro…) e della sua attività di cicerone a favore del segretario nazionale della Lega Matteo Salvini, quando ecco arrivare l’illuminazione: si tratta di una richiesta di contributo economico di 7 mila euro (su un “progetto” che ne vale 28 mila) che il “Comitato Veneto Indipendente”, di cui Fontana è tra i soci costituenti, ha inoltrato al Comune di Verona in data 10 gennaio 2018.

Vuoi vedere, mi sono detto, che l’associazione del vicensindaco Lorenzo Fontana vuole impegnarsi in un progetto concreto per il “suo” quartiere, il Saval? Niente di tutto questo, purtroppo: il progetto consiste nella “riproduzione della seicentesca bandiera Contarina (dal nome del doge Domenico Contarini), il più bello e importante gonfalone storico della Repubblica di Venezia”, dicono gli indipendentisti di Fontana. A fronte di ciò gli indipendentisti assicurano che il logo del Comune di Verona comparirà sulle loro pubblicazioni.

Data l’evidente urgenza dell’“opera”, nella richiesta si specifica che il progetto va realizzato “entro il 31 maggio 2018”. Proseguendo nella lettura del “piano economico” si apprende anche che occorrono 1.500 euro solo per la riproduzione del file e le ricerche archivistiche e altri 24 mila euro per la riproduzione su stoffa di 600 esemplari della bandiera in tre formati.

Del resto, c’era da aspettarsi qualcosa di diverso da personaggi come Fontana, Comencini, Ruggiero, Cavedini, Zoccatelli dichiaratamente antilluministi, integralisti cattolici e sostenitori del ritorno agli equilibri sociali ed economici precedenti alla Rivoluzione Francese del 1789-1799?

Evidentemente no, ma c’è di peggio: il Comune di Verona, dunque il Sindaco Federico Sboarina, destinatario della richiesta, l’ha effettivamente soddisfatta, almeno in parte, passando però a quanto pare dalla porta di servizio delle aziende partecipate. Ho finora accertato l’erogazione (in tempi record: 23 gennaio…) di un contributo di 2 mila euro da parte di Amia, che come è noto si finanzia con le tasse che i cittadini veronesi pagano per la raccolta dei rifiuti (Tia), mentre giovedì in Consiglio comunale presenterò una domanda di attualità per sapere se altre partecipate hanno aderito a questo malsano “progetto”.

Chiedo che i soldi dei cittadini siano immediatamente restituiti o in subordine, che vengano rimborsati ad Amia da chi sostiene gli obbiettivi dei reazionari. Il Sindaco, o il Presidente Miglioranzi se vogliono finanziare questi personaggi, si facciano una trattenuta sulla loro busta paga. Appare inoltre fuori da ogni grazia divina accettare che il loro del Comune di Verona, di Amia o di altre aziende partecipate compaia sui materiali di un movimento che non riconosce nemmeno lo Stato Italiano.

Infatti nello Statuto di questa associazione si legge chiaramente che i suoi componenti non riconoscono l’annessione del Veneto al resto d’Italia. Il Sindaco Sboarina concorda? Si faccia il suo staterello. Eppure il pluri parlamentare Lorenzo Fontana sembra non disdegnare i 35 mila euro che intasca ogni mese come deputato italiano al parlamento europeo…

Categorie: Inchieste

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