Per una volta siamo d’accordo col Sindaco Sboarina: in questo momento solo un “tecnico” di alto profilo, cioè una persona preparata che sappia cosa sia un’azienda e come si gestiscono le operazioni societarie in corso, può aiutare Agsm ad uscire dal pantano in cui l’hanno cacciata le scelte sbagliate di Michele Croce e dello stesso Sboarina.
Non dimentichiamo infatti che all’inizio del mandato il Sindaco tesseva le lodi di Croce definendolo “persona trasparente che ha aperto i cassetti di Agec”. Dichiarazioni che rilette ad appena un anno di distanza fanno ridere di un riso amaro perché testimoniano l’assoluta superficialità ed impreparazione di questa amministrazione retta da un’accozzaglia di partiti e partitini motivati da tanta sete di potere ma privi di una programma e di una strategia comune.
Il richiamo alla figura del tecnico, nel linguaggio neo-doroteo del Sindaco, è l’ammissione implicita che all’interno della sua maggioranza non c’è nessuno con la preparazione necessaria a prendere in mano la situazione di Agsm e di Amia.
Vuol dire che questa amministrazione ha fallito sul governo delle aziende partecipate veronesi e non è stata in grado di assicurare ai cittadini veronesi servizi pubblici essenziali quali luce, gas e raccolta dei rifiuti secondo criteri di efficienza ed efficacia gestionale.
Il Pd è un partito responsabile e non si sottrae dal fare la propria parte nella risoluzione della crisi, ma pretendiamo che il Sindaco faccia altrettanto ammettendo le proprie responsabilità politiche ed amministrative in questa vicenda.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani