Un’auto dell’AGSM, azienda del Comune di Verona, espone un’immagine del dittatore fascista Benito Mussolini (vedi foto)

In bell’evidenza sul cruscotto, l’utilizzatore dell’auto di servizio, come dimostra il biglietto esposto, non ha alcun problema a rendere pubblico quel simbolo del male.

La domanda è d’obbligo, quindi: il busto di Mussolini è una dotazione individuale o di servizio? Si chiedono il senatore Pd Vincenzo D’Arienzo e il consigliere comunale Pd Federico Benini.

“Un’azienda pubblica non può e non deve riabilitare o favorire l’apologia di quel personaggio. Non è consentita alcuna sottovalutazione sul rischio di revisionismo storico di un periodo e di persone che hanno distrutto l’Italia e insanguinato l’Europa” sottolinea D’Arienzo.

“L’azienda ed il Comune, proprietario di AGSM, devono immediatamente intervenire per bloccare ogni iniziativa che esalta pubblicamente un’azione riconosciuta reato dalla legge, a maggior ragione se compiuta da un proprio dipendente e con mezzi pubblici” prosegue il senatore.

Il consigliere comunale Federico Benini annuncia la presentazione in Consiglio comunale di un ordine del giorno di condanna del gesto e per il ravvedimento dell’amministrazione: “Dalla manifestazione sotto alle scuole impegnate in progetti di integrazione al boicottaggio dei convegni universitari, stiamo assistendo ad una pericolosa escalation della cultura dell’intolleranza, e ciò non sarebbe possibile senza la contiguità di certi ambienti della politica istituzionale che assicurano impunità e supporto alle azioni filofasciste” dice Benini.

“Chi ha esposto quel simbolo deve assumersi tutte le responsabilità del gesto ignobile che ha commesso” concludono D’Arienzo e Benini, “con l’aggravante che l’ha fatto con un mezzo che non è nella sua disponibilità e che è pagato anche con i soldi di chi, come me e la maggioranza dei veronesi, condivide valori che quel dittatore voleva eliminare, anche fisicamente.

Categorie: Inchieste

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