Il gruppo consiliare Pd chiede una totale marcia indietro sulla decisione della giunta di quintuplicare le tariffe degli scuolabus. Teme un duro colpo alla qualità del sistema dell’infanzia comunale e pertanto chiede con urgenza l’audizione in commissione dei dirigenti di settore.

“Il tentativo di dare la colpa ai precedenti governi e di liberarsi delle responsabilità per evitare la stangata alle famiglie veronesi e garantire l’eccellenza del sistema comunale delle scuole dell’infanzia è segno di pura codardia politica. Prova ne sia che nel 2018 i comuni hanno pagato senza problemi il trasporto scolastico e lo stesso possono fare ora, a patto che motivino correttamente la delibera, così come indicato dall’Anci e come hanno già fatto altri Comuni vicino a noi” dicono i consiglieri Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani.

“Il vero rischio – aggiungono – è che a fronte di questo rincaro molte le famiglie rinuncino al servizio con conseguente cancellazione di numerose tratte che non raggiungerebbero il numero minimo di 10 alunni trasportati. Questo significherebbe la desertificazione di molte scuole d’eccellenza che basano la loro esistenza sul servizio di scuolabus. Possiamo fare l’esempio di Villa Are e delle Colombare sulle Torricelle, peraltro oggetto di un progetto di riqualificazione che a quel punto verrebbe minato alla base. Ma in generale le scuole immerse nel verde rappresentano una naturale valvola di sfogo per i quartieri in carenza di servizi all’infanzia come Veronetta e Borgo Trento, ma riguarda anche le scuole in fase di ristrutturazione alle cui famiglie era stato garantito il trasporto al momento dell’iscrizione. Non da ultimo, una città sostenibile non può rinunciare ad un servizio di trasporto scolastico, comodo, sicuro efficiente e a costi per le famiglie più bassi possibili”.

“Chiediamo vengano riconfermate le tariffe 2018 e tenute le iscrizioni come a marzo 2019, nel mentre si lavori per avere una positiva e univoca interpretazione della formulazione contestata, ponendosi a fianco dell’Anci. Il Comune si assuma le responsabilità che gli competono invece che scaricarle sulle famiglie” concludono.

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