Per essere membro della Commissione parlamentare Giustizia ed esponente di un partito, Fratelli d’Italia che, sono parole sue, “ha nel Dna la legalità” , quello di Ciro Maschio è un comportamento grave e ingiustificabile.
Accumulare più di cento multe in due anni per varie infrazioni al codice della strada e pagarle soltanto quando il Comune minaccia di farlo sloggiare dal suo posto di consigliere comunale e di Presidente del Consiglio comunale per incompatibilità a causa di lite pendente con l’amministrazione, non è sintomo di rispetto della giustizia ma, al contrario, di prepotenza, arroganza e delirio di onnipotenza. La stessa arroganza che spesso Maschio esprime dal suo scranno di Presidente in Consiglio comunale.

CIRO MASCHIO FRATELLI D’ITALIA

Ciò viene confermato anche dalla totale assenza di scuse che Maschio dovrebbe ai veronesi ligi alle regole, che sono la stragrande maggioranza, e dalla corrispondente abbondanza di sciocche scusanti: Maschio rivendica, come fosse un merito, di non aver mai fruito dell’auto blu. Poverino. Lamenta pure che, a differenza di un comune cittadino, la norma gli impedirebbe di far ricorso contro i divieti di circolazioni introdotti dal Comune sui quali dice di “nutrire dei dubbi”. Ma i cittadini normali non accumulano 16 mila euro di multe, anzi, alla prima che prendono si precipitano a pagarla entro 5 giorni per approfittare della riduzione del 30%…
Se gli impegni politici non gli consentono di gestire le multe che prende, lo invitiamo per l’ennesima volta a mollare qualcuna della tante careghe che occupa: da parlamentare, in commissione giustizia, da consigliere comunale e da presidente del Consiglio comunale. Possiamo assicurargli che le istituzioni democratiche veronesi a italiane andranno avanti anche senza di lui.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani
Categorie: Inchieste

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