Visto il moltiplicarsi dei casi di presenza di corpi estranei nei piatti dei bimbi che usufruiscono del servizio di mensa scolastica, chiediamo al Sindaco e all’assessore di smetterla con i proclami sull’internalizzazione del servizio, che è una soluzione (sempre ammesso sia veramente tale) di medio-lungo periodo, e di concentrarsi, piuttosto, sulle necessarie verifiche alla catena dei controlli che dovrebbero prevenire il verificarsi di simili episodi.
Possibile che larve e vermi passino indenni tutte le varie fasi di preparazione, riscaldamento e impiattamento?
Troppo facile scaricare il fardello sulla ditta appaltatrice, la quale occorre ricordare che ha vinto un appalto costruito con le premesse che ci sono tristemente note e sul criterio del massimo ribasso. L’interlocutore nostro e delle famiglie non è Euroristorazione ma Agec, perché è a questa “azienda speciale” – braccio operativo del Comune di Verona – che spettano i controlli.
Sbandierare l’alta qualità degli ingredienti è propagandistico se poi non c’è una organizzazione in grado di intercettare vermetti e larve. In questo senso, l’aumento del 20% della retta per la ristorazione scolastica decisa dalla giunta lo scorso luglio si sta rivelando assolutamente ingiustificato.
Se già oggi il costo di un pasto in una scuola veronese è tra i più alti della provincia di Verona, ci domandiamo a quanto ammonterà la spesa per la mensa una volta terminato il processo di internalizzazione…
Le mense veronesi non devono concorrere per la stella Michelin ma fornire ai bambini un pasto sicuro, nutriente ed educativo, avendo innanzitutto presente che il pasto è la continuazione del lavoro educativo che si svolge a scuola.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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