Proprio quando servirebbe il massimo impegno da parte di tutti per rispondere ai bisogni della città e recuperare il tempo perso su infrastrutture, strategie aziendali, riqualificazione urbana, quasi mezza giunta annuncia la volontà di abbandonare la nave per un’avventura elettorale.
Con la decisione di candidarsi alle regionali il vicesindaco Luca Zanotto e gli assessori di Daniele Polato e Filippo Rando non fanno altro che dichiarare, con i fatti, l’irriformaibilità di questa amministrazione, nata con un bassissimo consenso elettorale mettendo assieme pezzi di destra e centro destra che in parte si sono già scollati (Verona Pulita, Verona Domani) e in parte che continuano a litigare bloccando l’attività del consiglio comunale (Lega e Fratelli d’Italia).
Nelle amministrazioni serie e coese queste cose non accadono, gli assessori stanno al loro posto e portano a compimento il programma elettorale. Invece, arrivata ormai a metà mandato, l’unica delibera di peso portata finora in consiglio comunale riguarda il project financing del nuovo Stadio, intervento che non era nemmeno nel programma elettorale.
Il resto è tutto fermo: il filobus è nel pantano, l’aggregazione di cui doveva essere protagonista Agsm rischia di saltare per le incertezze dei vicentini, quartieri e Circoscrizioni sono preda di una guerra per bande.
L’irresponsabilità di chi vuole lasciare è doppia in quanto andandosene aprirà la porta a nuove contese (in parte già iniziate) che finiranno per frenare ulteriormente la capacità di rispondere ai bisogni della città. Se non hanno più voglia di fare gli assessori e portare a compimento il programma elettorale c’è una soluzione più semplice: si dimettano.
I Segretari, Provinciale e Cittadino Pd Verona
Maurizio Facincani e Luigi Ugoli
Il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani