Il fatto che il consiglio di amministrazione di Agsm si autoconvochi dopo mesi di totale inattività e molti dei suoi membri prendano posizione contro le scelte controverse della presidenza nell’ultimo anno a mezzo, è un chiaro segnale di una sfiducia politica nei confronti di Michele Croce che se non viene formalizzato è soltanto per amor di patria, essendo l’azienda nel bel mezzo di un delicato processo di fusione societaria (che peraltro tarda a concretizzarsi avendo più fronti aperti ma nessun vicino a concludersi)

Vengono evidentemente al pettine i nodi che da mesi denunciamo: gli sprechi mai frenati, come mostra il caso dei lussuosi quanto improduttivi festeggiamenti del 120° anniversario; l’opacità con cui continuano ad essere distribuite le consulenze; l’inettitudine nell’affrontare le ferite aperte di Amia.

Ma questa è chiaramente anche una sfiducia nei confronti del Sindaco Sboarina che questo sistema vischioso e inefficiente ha promosso e difeso, negando l’evidenza anche difronte agli appelli delle organizzazioni sindacali. Altro che cambiamento: tra la città e i privilegi della politica Sboarina ha scelto i secondi, trasformando le partecipate in tanti feudi politici privi di strategia, incapaci di affrontare il passaggio verso il mercato aperto e, nel caso di Amia, perfino di chiudere il ciclo dei rifiuti. Un sistema malato che, allo stato, nessuno in maggioranza è in grado di governare.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Il Segreteria cittadino Pd
Luigi Ugoli

Categorie: Inchieste

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