Nessun requisito specifico richiesto per concorrere alla selezione per l’incarico di Direttore della Fondazione Bentegodi (incarico retribuito con 30 mila euro l’anno lordi) mentre per la selezione di un addetto/a alla Segreteria nello stesso ente si chiedono diploma ottenuto con ottimi voti, documentata esperienza nel settore, conoscenza dell’inglese, competenze informatiche e patente di guida.

E’ uno dei tanti paradossi degli enti pubblici veronesi sotto l’amministrazione Sboarina, un Sindaco che si era fatto eleggere (a fatica) al grido di competenze e professionalità negli enti e aziende comunali.

Accade, precisamente, alla Fondazione Bentegodi che di recente, il 14 gennaio 2022, ha pubblicato l’avviso per la selezione di un “Addetta/o alla segreteria iscrizioni e gestione degli associati della Fondazione Bentegodi” specificando 14 requisiti di cui almeno 5 tecnici.

Un compito che si direbbe delicatissimo e ben  più complesso di quello di Direttore della Fondazione stessa, per il quale l’agosto scorso era stato bandito un analogo avviso di selezione con due soli requisiti, tutti generici: cittadinanza italiana e e godimento dei diritti civili. Nient’altro. Neanche, per dire, il requisito della patente B. Molto strano per un incarico di responsabilità che comunque viene retribuito con circa 30 mila euro l’anno lordi.

Gli standard degli enti veronesi sono tanto bassi che i direttori potrebbero pure avere la terza elementare? E li paghiamo come un laureato o un diplomato? Un dubbio che siamo costretti a tenerci, almeno per il momento, visto che la Fondazione Benetegodi non pubblica i curriculum dei suoi vertici.

Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona

Categorie: Inchieste

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