Con la proposta di portare a Verona un centro di espulsione immigrati l’assessore Polato alza il tiro nel tentativo maldestro di nascondere i fallimenti suoi e dell’amministrazione Sboarina sotto il profilo della sicurezza e della riqualificazione dei quartieri. Ma i dati ci dicono che si tratta dell’ennesima colossale panzana: Capitano o non Capitano, le espulsioni in Italia si aggirano sulle 5-6 mila unità all’anno. Per ciascuna di essere, tra voli di Stato e scorta, l’Italia spende circa 8 mila euro.
Fatte le debite proporzioni, un centro di espulsione a Verona sarebbe in grado di “trattare” appena 25 espulsioni all’anno a livello comunale, un centinaio a livello provinciale, 600 a livello regionale, con l’effetto collaterale, tutt’altro che trascurabile, di calamitare sul territorio migliaia di persone con pendenze con la giustizia in perenne attesa di espulsione. Come è noto, infatti, il collo di bottiglia delle espulsioni non sta certo nella scarsa disponibilità di strutture in Italia… Di che cosa stiamo parlando, allora? Del nulla!
La conferenza stampa che i cittadini si attendono da Polato e da Sboarina non è certo quella dell’arresto ai bastioni dell’ennesimo piccolo spacciatore-consumatore. I cittadini si aspettano che Sboarina e Polato diano seguito alle promesse elettorali illustrando, finalmente, un piano credibile per rendere nuovamente fruibili e vitali i Bastioni e tutte le altre aree verdi abbandonante al degrado, possibilmente in collaborazione con le associazioni di volontariato cittadine e di quartiere.
Comprendiamo il bruciore per l’ultima figuraccia rimediata in visione nazionale con il servizio di Striscia la Notizia ma avanti di questo passo Polato rischia di attirarsi non solo le attenzioni di Brumotti, ma anche quelle di Staffelli per la consegna dell’inevitabile Tapiro!

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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