“Spiace comunicare che al primo punto della Sua richiesta (“spese evento 120 Agsm”) di accesso agli atti inoltrata agli uffici competenti in data 12 novembre 2018, sollecitata in data 19 novembre 2018 e in data 4 dicembre 2018 non è pervenuta alcuna risposta da parte degli stessi uffici competenti.
Così il Presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio comunica l’inadempienza di Agsm che, malgrado due solleciti della segreteria del consiglio comunale, si rifiuta di rispondere alla mia domanda in merito ai costi sostenuti per celebrare il 120° anniversario aziendale.
La fortissima campagna pubblicitaria con cui Agsm aveva invaso la città, culminata con una “mailbombing” a tutti i clienti alla vigilia dell’apertura dei festeggiamenti in Gran Guardia, farebbe pensare a spese molto ingenti, pertanto, visto che si tratta dei soldi delle bollette dei veronesi, mi è sembrato giusto chiamare il presidente Michele Croce a rendicontare.
Ma l’Agsm di Michele Croce si conferma tuttavia essere un’isola indipendente da tutto e da tutti, compreso il Consiglio comunale che sarebbe il vero proprietario dell’azienda.
A parte la magra figura rimediata del presidente Maschio, che getta la spugna difronte al prolungato silenzio dell’azienda, ritengo gravissimo e il comportamento di Croce, ma anche dei dirigenti Agsm deputati a valutare le richieste di accesso agli atti. Dovremmo forse ricordare a Croce le parole che pronunciò il giorno del suo insediamento in cda:“Sono tre le parole d’ordine che voglio suggerire a me stesso: trasparenza nei confronti del Socio unico e quindi di tutti i cittadini, razionalizzazione dei processi produttivi e delle spese e sviluppo”.
Sono curioso di vedere che iniziative intenderà attivare l’assessore alla trasparenza Edi Maria Neri per tutelare il diritto di accesso agli dei consiglieri comunali dal comportamento del suo stesso capo politico. La trasparenza di Verona Pulita è così trasparente che le risposte… non si vedono neanche!
Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona