Anche in questo momento così delicato, in cui la nostra comunità si riscopre esposta e fragile rispetto al male assoluto rappresentato dalla malavita organizzata di stampo mafioso, il Sindaco Sboarina si distingue per genericità ed inadeguatezza della risposta e della proposta.

Forse il Sindaco forse non si rende ancora conto dell’immenso danno creato da questa vicenda all’immagine della nostra città e agli investimenti veronesi. Dalla durissima presa di posizione del Partito Democratico albanese sulle partecipazioni del gruppo Agsm-Amia in Eco Tirana, di cui ci giunge notizia, si capisce bene che all’esterno si dà per scontato che Amia sia interamente in mano ai mafiosi, cosa che evidentemente confidiamo non sia vera e che non risulta nemmeno dagli atti che abbiamo letto. Ma questa è la dimensione dello scandalo con cui abbiamo a che fare e del danno a cui siamo chiamati porre rimedio.

Giusto allora richiamarsi all’integrità e all’onestà della stragrande maggioranza dei veronesi, ma l’onestà, come l’uguaglianza, la libertà, la giustizia e tutti gli altri valori che ispirano la vita delle istituzioni democratiche, vanno coltivati attraverso politiche adeguate.

Se per le aziende partecipate viene mantenuto un sistema di nomine e di promozioni di tipo feudale, che favorisce gli amici degli amici in luogo della professionalità e della responsabilità, poi non ci si può stupire o indignare nel leggere intercettazioni in cui i nominati trattano le risorse pubbliche dell’azienda con disinvoltura e assoluto sprezzo dei doveri d’ufficio.

Questo problema il Sindaco e il Consiglio comunale devono porselo al di là della fondatezza o meno del sistema accusatorio che ha fatto finire agli arresti domiciliari Miglioranzi e Cozzolotto e ancor prima di sapere se erano o meno a conoscenza della natura mafiosa dei propri interlocutori

Come i parlamenti moderni si preoccupano di tener traccia, attraverso un registro, dei portatori di interesse incontrati dai deputati, così anche giunta, consiglio comunale e aziende partecipate dovrebbero essere messi nelle condizioni di rendere conto ai cittadini veronesi di chi incontrano nello svolgimento del proprio mandato o del proprio incarico.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Categorie: Inchieste

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