Passata la festa, gabbato lo santo. Sul finire del mandato la lista civica del Sindaco, Battiti per Verona, è ormai un guscio vuoto. Ad uno ad uno, alla chetichella, tutti i fondatori hanno preso altre strade: Padovani verso Fratelli d’Italia; Polato prima verso Forza Italia poi Fratelli d’Italia, e ora lo stesso Sboarina, passato anche lui in Fratelli d’Italia, la destra politica più estrema, nostalgica e illiberale presente in Parlamento.
Una chiara presa in giro di tutti quei cittadini (non tantissimi per la verità, meno di un terzo degli elettori) a cui Sboarina aveva chiesto il voto per un progetto civico.
Sul finire del mandato il Sindaco getta dunque la maschera rivelando che la sua proposta politica non era altro che un escamotage per riciclarsi dopo aver perso nel 2012 la guerra intestina al centrodestra veronese contro i tosiani.
L’ennesimo esempio di opportunismo politico finalizzato a rinforzare le carriere personali piuttosto che il bene comune.
Nel momento in cui l’escamotage opportunista gli viene d’intralcio per riposizionarsi in vista delle prossime amministrative o altre scadenze elettorali, Sboarina di fatto lo liquida aderendo ad un partito politico.
Chiediamo che tutta questa ipocrisia abbia un limite: del gruppo “civico” Battiti resta solo la facciata, come si regoleranno coloro che il Sindaco ha lasciato con la candela in mano?
Luigi Ugoli, Segretario cittadino Pd
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani
Inchieste
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