La presentazione della nuova “vernice speciale” per le strisce pedonali di Corso Milano ha il sapore di una beffa e di una presa in giro per i tanti quartieri che attendono da anni una “ripassatina” alla segnaletica orizzontale e un ripristino o una integrazione di quella verticale.
Per fare un esempio, da mesi il consigliere Vallani denuncia e documenta la situazione del quartiere di San Michele, dove non solo le strisce pedonali, ma anche i segnali di stop, precedenza, le isole spartitraffico, le linee di mezzeria comprese le doppie strisce continue, sono in moltissimi punti sbiaditi al limite della visibilità, con tutti i rischi alla circolazione annessi e connessi. Quando non è divelta o piegata, risulta talvolta sbiadita perfino la segnaletica verticale.
Ma nelle stesse condizioni si trovano moltissimi degli quartieri della città. Lo scorso aprile era partita una prima azione di ricoloritura delle strisce in alcuni quartieri ma si era ben presto interrotta lasciando scoperti ad Ovest il Saval e il quartiere Navigatori. A domanda diretta da parte del consigliere Benini sullo stato dei lavori, gli uffici comunali non hanno mai risposto e siamo ormai arrivati al terzo sollecito.
E’ pertanto incredibile e inaccettabile che, in luogo di dare risposte a queste criticità, Zanotto se ne vada a propagandare la nuova vernice speciale “con microgranuli”, facendo la figura di Maria Antonietta che disse ai suoi servitori di distribuire le brioche al popolo rimasto senza pane.
Benvengano le nuove tecnologie, ma prima di tutto occorre serietà e dignità: l’amministrazione mantenga l’impegno di rinnovare la segnaletica stradale in tutti i quartieri che accusano situazioni critiche e non solo sulle strade a più alto scorrimento, come invece annunciato dall’assessore, e si predisponga un piano di riqualificazione dei quartieri, come si era impegnata a fare nel proprio programma di governo, tenendo conto di tutte le segnalazioni accumulate in questi due anni e mezzo di mandato.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Stefano Vallani, Federico Benini, Elisa La Paglia