I consiglieri comunali Michele Bertucco (Verona e Sinistra in Comune) e Federico Benini (Pd) rivolgono all’amministrazione comunale una interrogazione urgente su un fatto gravissimo che sarebbe accaduto l’altra sera e che avrebbe per protagonista il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, in questi giorni in città per annunciare la realizzazione una improbabilissima succursale veronese del Mart di Trento agli ex Magazzini Generali.

Nella sera, dopo cena, quindi in orario di chiusura, Sgarbi si sarebbe fatto aprire o avrebbe tentato di farsi aprire – non si comprende con quali argomenti – il museo di Castelvecchio, per una visita personale e privata alle opere d’arte qui ospitate. L’incursione di Sgarbi, non nuovo a queste imprese plateali, avrebbe richiamato sul posto anche la Polizia Municipale rendendo incandescente un clima già abbastanza teso in considerazione dei trascorsi del Museo, finito nell’occhio del ciclone nel 2016 per un furto internazionale di opere d’arte.

Vogliamo quindi sapere dall’amministrazione comunale se corrisponde al vero che il Museo di Castelvecchio sia stato aperto, la sera, dopo cena, in orario di chiusura, per consentire una visita privata a Vittorio Sgarbi; chi eventualmente abbia autorizzato questa apertura che non si può nemmeno definire straordinaria in quanto al di fuori di ogni protocollo; se c’è stato un intervento da parte della polizia locale e se siano state eventualmente irrogate delle sanzioni.

Sarebbe sconvolgente scoprire, dopo tutto quanto è accaduto in passato, che basta citofonare per farsi aprire il Museo di Castelvecchio in orario serale.

Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune
Federico Benini, capogruppo del Partito Democratico
Categorie: Inchieste

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