E’ un errore enorme, oltre che una pia illusione, attendere che la drammatica vicenda della cartiera di Cadidavid venga risolta a suon di carte bollate. Il pronunciamento del Tar in favore della Provincia di Verona – che nel settembre scorso aveva revocato all’impresa le autorizzazioni ad operare – era un atto atteso e per certi versi anche scontato. Ma non è detto, purtroppo, che esso aiuterà ad accelerare i tempi di sgombero del piazzale e a disinnescare la bomba ecologica rappresentata dall’enorme quantità di materiali accatastati.
Da anni avanziamo la richiesta che il Comune di Verona si faccia parte attiva in questa vicenda interfacciandosi con tutti i soggetti in campo, compreso il Tribunale di Reggio Emilia che ha in mano la pratica di concordato preventivo ma non sempre appare consapevole della gravità e della complessità della situazione, al fine di individuare una soluzione a tutela della salute dei residenti, della salubrità dell’ambiente e degli stessi lavoratori.
Purtroppo da parte dell’amministrazione Sboarina continuano gli stessi silenzi che avevano caratterizzato l’atteggiamento della precedente amministrazione Tosi.
Confidiamo che un segnale di interesse arrivi con la risposta all’interrogazione depositata lo scorso 20 novembre in cui chiediamo al Sindaco di riferire sul piano di smaltimento dei rifiuti che lui stesso aveva richiesto alla cartiera con due ordinanze, la numero 51 del 2018 e la numero 1 del 2019; di incontrare i lavoratori e il commissario del tribunale.
Questa non è una semplice vertenza sindacale, ma una crisi cittadina e come tale va trattata costituendo una cabina di regia che faccia fronte agli enormi problemi che si trascinano da ormai troppi anni.

Michele Bresaola, capogruppo Pd in Quinta Circoscrizione
Il segretario cittadino Pd Verona Luigi Ugoli
I consiglieri comunali Pd Benini, La Paglia, Vallani

Categorie: Cadidavid

Lascia un commento