L’amministrazione Sboarina non finisce mai di stupire in negativo: la conferenza stampa di oggi con Amt e i legali del Comune non risponde a nessuna delle domande che da mesi si stanno ponendo i veronesi, ovvero: quando vedremo circolare il mezzo di trasporto rapido di massa di cui si parla da 30 anni? Il filobus, che nasce già vecchio, verrà adeguato dal punto di vista tecnologico e trasportistico?

Tanto rumore per nulla: Sboarina è venuto a dirci soltanto che, in virtù dell’accordo transattivo sottoscritto lo scorso 4 gennaio con l’Ati, entro il 14 di maggio verranno conclusi i cantieri che erano interrotti da quasi due anni.

E poi? Il nulla! Il Sindaco non ha saputo dire neanche se i pali di sostegno per le linee aree già installati serviranno o se si dovranno togliere, il che significa che il Sindaco non ha alcuna idea sulla reale possibilità di svincolare ulteriormente il filobus dai fili.

E le varianti promesse ai quartieri di Borgo Venezia, l’unificazione dei sottopassi di Città di Nimes, la soluzione al passaggio da via San Paolo, i parcheggi scambiatori? Buio pesto.

Fa piacere sapere che, grazie a questo accordo transattivo, Verona non verrà trascinata in una infinita guerra legale infinita con l’Ati. Viisto però che il problema era stato causato da Amt con la decisione di revocare unilateralmente l’appalto in contrasto con il mandato conferito a giugno dal Consiglio comunale, il minimo che Barini e Sboarina potessero fare era appunto di rimediare a questo pasticcio creato da loro.

Siamo al punto di prima anzi peggio, visto che dal 14 maggio l’opera ritornerà preda della più assoluta incertezza!

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani


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