‌Con la conferenza stampa di oggi da parte del Sindaco Sboarina e del presidente Amt Barini riparte la girandola degli annunci sul filobus quando nella realtà la situazione è ancora molto complessa e delicata.

Da informazioni raccolte, di cui chiederemo riscontro al Sindaco con una interrogazione, risulta infatti che la data di conclusione dei lavori si sposta ben più in là della data del 31 gennaio 2021 concordata con il Ministero. Ora si parlerebbe infatti del 2 febbraio 2024, cioè mille giorni a partire dalla data di completamento dei cantieri aperti, fissata per il 15 maggio 2021.

Ma non si tratterebbe di una data tassativa in quanto in ballo ci sono ancora tutte le varianti, a partire da quella sul sistema di trazione (che resterà comunque filoviario); sulla lunghezza dei mezzi; sulle varianti di tracciato in via Pisano – viale Spolverini, in via San Paolo, all’ex Manifattura Tabacchi, al rondò Ca’ di Cozzi, senza dimenticare la cantierizzazione di Città di Nimes, la cui opera sottostante, cioè l’unificazione dei sottopassi, risulta pertanto confermata.

L’Ati avrebbe tempo 120 giorni di tempo, dunque fino a maggio, per presentare una proposta di variante la quale dovrà poi eventualmente passare dal Ministero e dal Cipe dando vita a nuove sospensioni dei lavori.

Insomma, la strada verso la realizzazione di un mezzo di trasporto rapido di massa per la città appare ancora irta di ostacoli. E’ ormai chiaro che il futuro dell’opera verrà deciso dalla prossima amministrazione. La conferenza stampa di oggi è dunque una sorta di commiato da parte di Sboarina e Barini che con la mossa della revoca dei cantieri hanno fatto perdere alla città ben 6 mesi.

La controversia con l’Ati si sarebbe potuta concludere come avrebbe fatto un buon padre di famiglia, senza bisogno di intentare cause legali multimilionarie o minacciare escussioni della fidejussione: Amt si poteva impegnare fin dall’inizio a sbloccare i pagamenti per avanzamento lavori all’Ati e a confermare la disponibilità dei finanziamenti, mentre l’Ati si poteva impegnare a completare i pagamenti in favore dei subappaltatori. Serviva davvero la revoca e il successivo accordo transattivo? Non lo crediamo, ma il buon senso a volte scarseggia soprattutto quando abbonda l’impreparazione della classe politica.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia


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