Chiusa con le solite modalità autoreferenziali la pratica delle nomine in Agsm, continuano a mancare all’appello le nomine in Amt. Al di là degli scontri politici che sappiamo essere in atto da tempo, l’azienda è anche sul crinale di una situazione delicatissima da dopo la revoca unilaterale degli appalti del filobus. Come Pd ci auguriamo che l’attesa delle nomine Amt, che si prolunga ormai dalla scorsa estate, sia dovuta ad un “ravvedimento operoso” della posizione del Comune e dei vertici Amt rispetto all’Ati.

Ribadiamo che la città non può assolutamente permettersi un contenzioso legale che dilaterebbe in maniera indefinita i tempi di realizzazione del mezzo di trasporto di massa di cui Verona ha bisogno e che potrebbe costare carissimo alle casse comunali in termini di spese legali e di penali.

Come su Agsm anche sul filobus torniamo dunque a chiedere trasparenza e correttezza al Sindaco Sboarina: se c’è la possibilità di recuperare i rapporti con l’Ati e apportare al mezzo le necessarie migliorie funzionali e tecnologiche, il Sindaco lo dica chiaramente. Se non lo vuole fare perché non ha rispetto del Consiglio comunale, che gli aveva dato mandato lo scorso giugno, lo faccia almeno per i cittadini veronesi che rischiano di pagare il prezzo salatissimo dell’errore commesso da Amt con la revoca.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia


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