Se Sboarina vuole davvero un filobus senza fili, come noi chiediamo inascoltati dallo scorso dicembre, fermi la posa dei plinti che sta proseguendo in tutta la città causando disastri alla viabilità pedonale e ciclistica, oltre che agli alberi, e riunisca tutti (Ati, consiglieri comunali) attorno ad un tavolo per illustrare i reali spazi di manovra.
I lavori stradali sono stati bloccati per le difficoltà economiche della ditta responsabile, ma la posa dei pali, che vede incaricata un’altra ditta, sta andando avanti. E la scelta di stipare sulla carreggiata corsie per il filobus, corsie per le macchine e parcheggi sta portando a sacrificare percorsi pedonali e in parte anche piste ciclabili, oltre che gli alberi.
Che cosa ce ne faremo dei pali già installati se e quando l’annunciato rivoluzionamento del progetto filobus dovesse andare in porto? E perché non è ancora stata disposta la sospensione dei lavori?
Sboarina sta abusando della pazienza dei cittadini veronesi e dello stesso Ministero che aveva dato la propria disponibilità a valutare soluzioni alternative purché venisse mantenuto il criterio della guida vincolata. Prima con la scusa del coronavirus, ora definitivamente decaduta, visto che la Regione ha autorizzato sui mezzi pubblici la massima capienza possibile. E ora con questo continuo annunciare modifiche che non ci sono. Un’amministrazione seria parla con i progetti, non con gli annunci.
Il problema vero dello stallo del progetto filobus è economico, non sanitario: Sboarina non sa come finanziare le varianti necessarie in Via Pisano e in Via San Paolo e non sa se e quando riuscirà a realizzare i parcheggi scambiatori. Questa è la realtà. Quindi cominci con l’ammettere che non riuscirà mai a rispettare il termine di gennaio 2022 per la consegna dei lavori. E si presenti al consiglio straordinario sul filobus con una proposta concreta, di chiacchiere e pasticci la città ne ha abbastanza.