Dopo aver avuto l’ardire di rivendicare come un “successo” il blocco dei lavori del filobus per un anno e lo slittamento di due anni della data di consegna dei lavori, ancora oggi, a pochi mesi dalla fine del mandato, il Sindaco Sboarina non è in grado di dire in che cosa consistono le modifiche progettuali che il Comune di Verona assieme ad Amt starebbe contrattando con il Ministero delle Infrastrutture.

La mia richiesta di accesso agli atti inoltrata il 16 luglio scorso è infatti tornata indietro due volte (solleciti del 30 luglio e del 10 agosto). La segreteria del Consiglio ha infine classificato l’amministrazione come inadempiente.

La situazione è assurda e grave: dopo anni di chiacchiere e vane promesse, non solo non i cittadini non vedono nessun risultato ma non riescono nemmeno a sapere con precisione in che modo il Sindaco intenderebbe cambiare il progetto del filobus che si trascina da ormai 25 anni.

Non avrebbero il diritto di sapere di quanto si vorrebbe ridurre la parte elettrificata del percorso con la relativa eliminazione dalle strade di quartiere degli antiestetici plinti per il sostegno delle linee aree? Sono in discussione anche modifiche al tracciato, oppure il Sindaco conferma che saranno esclusi dal nuovo servizio l’intera Terza Circoscrizione, la più popolosa della città; oltre ai quartieri più periferici come Quinzano, Parona, Sacra Famiglia, la Valpantena? Come sta procedendo la realizzazione dei parcheggi scambiatori senza i quali il filobus non potrà entrare in funzione neanche nel 2024? L’unificazione dei sottopassi di Città di Nimes si farà oppure no?

Se non vuole dirlo all’opposizione il Sindaco faccia un’assemblea pubblica e illustri direttamente ai cittadini le modifiche che sarebbero oggetto di discussione. Sempre che questa discussione esista e che ci siano effettive possibilità di manovra. E senza fare come con il progetto del nuovo stadio che ha disdetto l’incontro con i cittadini all’ultimo minuto.

Federico Benini, consigliere comunale Pd capogruppo


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