Come abbiamo visto con il fallimentare progetto del nuovo Stadio, nel quale il Sindaco Sboarina ha deciso tutto da solo, sopra la testa dei cittadini residenti e spesso contro i loro interessi, così le varianti del filobus vengono portate avanti dall’amministrazione comunale senza alcun confronto con i territori e il consiglio comunale, seminando tutta una serie di criticità irrisolte capaci di compromettere l’efficacia del mezzo e la vivibilità dei quartieri. Basti dire che le ultime assemblee pubbliche con Amt (Sindaco mai pervenuto) risalgono al 2018 su iniziativa dei singoli presidenti di Circoscrizione.

E’ noto, ad esempio, che lo sdoppiamento del percorso in via Pisano e viale Spolverini farà salvi alcuni posti auto ma da solo non sarà sufficiente a garantire l’agibilità del mezzo che si troverà a divincolarsi, in spazi risicatissimi, tra le auto in marcia e quelle in sosta.

La complessità dell’intervento per l’unificazione dei sottopassi in via Città di Nimes, di cui peraltro è previsto il dimezzamento dei tempi di realizzazione, è chiaramente sottostimata, con il rischio di creare il caos viabilistico per mesi e mesi all’interno di un’area cruciale punto di congiunzione tra quattro Circoscrizioni: la Prima, la Terza e la Quarta-Quinta.

I parcheggi scambiatori così come i provvedimenti viabilistici necessari a mantenere una adeguata velocità commerciale del mezzo, rimangono delle semplici ipotesi sulla carta, mentre dovrebbero essere occasione per imprimere alla città quella svolta verso un modello di mobilità più sostenibile come richiamato da tutti i documenti approvati da ogni amministrazione negli ultimi 15 anni.

Il filobus, già strutturalmente debole in quanto inadatto a provvedere alla domanda di mobilità cittadina nelle ore di punta, sarà utile se aiuterà a riqualificare e migliorare i quartieri attraversati. Diversamente sarà percepito come l’ennesimo corpo estraneo. Che cos’ha il Sindaco da temere dal confronto con i cittadini? Se, come continua a dichiarare alla stampa, crede davvero di aver impresso una svolta in positivo all’opera, perché non si confronta con i cittadini e i territori?

La verità, sotto agli occhi di tutti, è che questo Sindaco ha rallentato la realizzazione dell’opera di almeno 4 anni. Ha aperto dei semplici cantieri stradali nel 2018-2019 riuscendo a chiuderli, parzialmente, soltanto due anni dopo. Nel giugno 2020 aveva promesso una soluzione “entro due mesi” che ad oggi, ottobre 2021, non è ancora arrivata. E non ha ancora spiegato ai cittadini come il filobus potrà cambiare in meglio il loro modo di abitare la città.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani


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