Le partecipate del Comune non vogliono proprio imparare la lezione sulla parità di genere. Lo scorso 1° agosto l’assemblea dei soci di Atv – dunque Amt per Verona e Ferrovie Nord per Milano – si è riunita per rinnovare il Collegio Sindacale, stabilendo le seguenti nomine: Marco Manzoli, Presidente; Salvatore Belardo e Fabrizio Veronesi, Sindaci effettivi; Dorino Mario Agliardi e Sara Gasparini come supplenti.
In contraddizione con le norme vigenti è stata nominata soltanto una donna su cinque componenti, dunque le nomine sono da rifare.
La legge Golfo-Mosca del 2011 sulla parità di genere nell’accesso ai consigli di amministrazione e di controllo delle società quotate in borsa e quelle a controllo pubblico, stabilisce infatti che la quota del genere meno rappresentato non deve essere inferiore ad un terzo. Un organismo da cinque componenti richiede almeno tre donne e due uomini oppure due donne e tre uomini.
Si tratta di un scivolone grave, che vede l’amministrazione veronese ancora estranea ed ignara (quando non è apertamente ostile) rispetto ai temi della parità di genere.
Ciò accade proprio nel mese in cui in parlamento, con iniziative bipartisan, sono state avviate le audizioni per rinnovare la legge in questione, che attualmente ha come scadenza il 2022.
I risultati positivi della Golfo-Mosca sono sotto gli occhi di tutti: un dossier del Senato dimostra che a marzo 2019, i board delle società pubbliche erano costituiti per il 32,6% da donne. Le donne rappresentano il 28,5% dei componenti dei consigli di amministrazione e ricoprono più di un terzo delle cariche nei collegi sindacali (33,4% e 41,7% rispettivamente con riferimento ai sindaci effettivi e ai sindaci supplenti).
Ci auguriamo pertanto che la legge venga rinnovata. Come dimostra questo episodio senza la norma le donne verrebbero escluse a dispetto degli eccellenti risultati che le quote rosa hanno dimostrato nel pubblico come nel privato. Purtroppo, grazie a Sboarina e a Barini, Verona è ancora fanalino di coda nella promozione della giustizia e dei diritti delle persone.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia